Il piu' grosso sbaglio della vita





     ... La morte eterna e' chiara, per l'uomo, come un tratto del proprio viso, ed e' ripugnante, come serpente entrata sotto la coperta. Vive in verità Gesu' Cristo. Vive senza peccato, senza rimorsi di coscienza, senza paura davanti al futuro. Ma l'uomo puo' essere morto senza morire, e questo terribile stato, bisogna sentirlo, per prenderne paura.

     Dove siete, atei? Dove siete voi, i pensatori primitivi e privi di attenzione? Di nuovo trovo i vostri nomi leggeri sulle mie labbra.

     Come siete disperatamente stupidi! Voi, che pensavate che la morte sia un sinonimo della scomparsa totale. E' una cosa facile e non paurosa: morire e smettere di esistere.

     Ma molto piu' pauroso e' morire senza scomparire. Morire e continuare ad esistere nella stessa, come lo siete voi, esistenza non viva.

     L'Inferno e' il posto popolato dai morti che non possono morire.      Loro non possono scomparire e non sanno vivere. Cioe' non sanno amare, non sanno ringraziare, non sanno pregare, non sanno pentirsi, non sanno essere umili.

     Guardo dentro e mi mordo il labbro dal dolore insopportabile. Guardo attorno e stringo gli occhi. Ci serve un'altro Inferno oltre a quello che abbiamo gia' qui?

     Se il mondo sia un cimitero dei morti viventi, allora, per vivere, bisogna morire, per questo mondo.


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     La tivù sta mostrando il programma serale d'informazione. E' stato già detto delle notizie nazionali ed internazionali, è venuto il momento per quelli dello sport e delle previsioni. E l'annunciatore all'improvviso dice: "Non dimenticate di fare le preghiere prima di andare a letto, perchè non sappiamo se ci sveglieremo domani mattina o no".

     Oh! Questa, sarebbe stata la frase più interessante di tutte le notizie dette prima! Una parte degli spettatori si sarebbe rallegrata, molti si sarebbero meravigliati. Centinaia di migliaia, ma forse anche milioni, si sarebbero sentiti offesi ed avrebbero inondato la redazione con le lettere arrabbiate. Forse, il Redattore ed l'Annunciatore sarebbero stati licenziati. Forse, le farmacie avrebbero venduto tutti i calmanti ai liberatori ed agli atei la mattina successiva.

     Ma, credetemi, questo sarebbe stato davvero interessante, anzi, sarebbe stato un evento epocale.


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     Se la fede non occupa il primo posto, nella nostra vita, vuol dire, non l'abbiamo. Un giorno questa frase girava nella mia testa mentre le mie mani tenevano il volante. Sui vetri posteriori delle auto davanti ogni tanto si vedevano le scritte scherzose: "Piu' piano vai e meno debiti hai", "Non starmi addosso, mi sono perso". Le leggi, sorridi e vai avanti. Ma all'improvviso leggo una scritta inaspettata: "Signore, benedici quelli che vengono dietro di me".

     Ed il mio animo s'era rasserenato. Era diventato silenzioso nonostante le quattro file delle auto ringhianti.


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     Le manifestazioni e le dimostrazioni avrebbero raccolto molto meno, delle persone, se prima di andarci, a queste persone sarebbe stato ordinato di stare per mezz'ora sedute in silenzio - prima di andare fuori.


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     La preghiera per il pane quotidiano e' chiara, per una persona credente. Ma la preghiera per il Pane Celeste qualche volta persino per una persona credente rappresenta un enigma. "Adopratevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna, il quale il Figliol dell'uomo vi darà" (Giov. 6-27)

     Il cibo che dura in vita eterna e' la Comunione. Un cristiano che non ama e non capisce la Liturgia, non beve e non mangia dalla fonte della vita eterna, e' un soldato che prima aveva giurato e poi ha disertato.

     Facendo la preghiera "Padre nostro" e le parole del pane quotidiano, dobbiamo domandarci: "Quando ho fatto l'ultima Comunione? Ho fame di questo Pane e questo Vino? E se no, perche' no?"


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     Per quale causa la maggioranza delle persone muore in modo cosi' penoso e agitato? Non si addormentano in silenzio, non regalano i sorrisi di addio e le benedizioni. Non dicono: "Arrivederci" e non guardano in su' con la gioiosa speranza. Cioe', succede, tutto questo, ma piuttosto come eccezione, ma non come regola. Allora perche' questi respiri affannosi, queste agonie lunghe, queste agitazioni nel letto e questi battiti come di un uccello catturato da un predatore?

     Forse, la causa deriva dal non volere occuparsi, nella vita, delle cose piu' importanti? Ci si pensava sempre, che c'era ancora tempo, per queste cose. Tutta la vita tali persone vivevano accanto alla stanza magica, ma non ci sono mai entrate. Non hanno fatto in tempo. Hanno dimenticato. Non ci sono riusciti.

     Pensavano che stavano scrivendo una copia brutta, ma il quaderno gli e' stato portato via. E poi si e' saputo ch'e' stato un esame di ammissione. Ed ora, si stanno pentendo, della negligenza.


Dell'arciprete Andrej Tkaciov



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