Opinioni dei lettori del sito
sul problema di suicidio.
Le cause che mi hanno portato ai pensieri suicidi, c’erano tante e allo stesso momento – non c’erano affatto. Ora capisco che tutto si basava sulla pigrizia e sulla paura. Pigrizia per la lotta con la propria debolezza e la paura della sconfitta. Una volta volevo, sognavo parlarne con qualcuno… ed ora capisco che non avevo niente da dire.
Poi la vita è cambiata bruscamente – è arrivato l’amore ricambiato, volavo dalla felicità! Ed anche se ora non c’è più, questo non ha nessuna importanza! Il fatto è che se non ci fossi, non l’avrei provato. Sono arrivato a capire che finchè siamo in questo mondo, siamo in grado di cambiare tutto. Ma quando non ci siamo, non possiamo fare niente! NI-EN-TE!
E la mia vita è realmente cambiata. Ho finito l’università, ho lasciato la città. Ho trovato una nuova, altra vita, ho trovato altri conoscenti ed amici. Non vi dirò che la mia vita sia piacevole e superfelice… No, nient’affatto. Anche oggi mi disturbano i pensieri suicidi. Ed anche molto spesso. Ma questi, sono dei demoni. E la lotta contro di loro è stata messa sul livello dello sport: hai vinto l’ennesimo assalto, puoi darti un voto =) E vingo sempre…
Penso che vincerò del tutto. A tutti noi chissà perché sembra, che tutti stiano bene e solo noi siamo dei martiri… No, in realtà tutti hanno un mucchio di m…. da risolvere. E siamo stati ancora fortunati a vivere in questo paese (anche se non è un gran che, certamente), e non in un paese africano, per esempio… Voi semplicemente dimenticate che qualcuno non nasce del tutto, oppure muore appena nato, oppure non arriva alla vostra età…
A.
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In giro di un anno sono cambiata, letteralmente - dopo un’estate sono diventata adulta, molti semplicemente non mi riconoscevano, ed allora ho saputo perche è morta la mia MAMMA. LEI SI ERA SUICIDATA!!! A che scopo? Perché? Come ha potuto, mi domandavo, ma nessuno poteva rispondere a questa domanda.
Io non riesco a capire le persone: come loro possono far giustizia in questo modo con i loro famigliari? Perché quelli, che si comportano in questo modo, sono EGOISTI!!! Uomini, pensate prima di tutto ai vostri famigliari – come staranno? Se direte che se ne infischieranno, allora vi devo dire che siete STUPIDI!!! Ognuno ha dei problemi, delle situazioni della vita difficili, ma nessuno abbia il diritto di infliggere questo dolore ai suoi cari. Vi chiedo, prima di fare qualcosa, pensate - se ne vale la pena?!
Il morale è questo: quando vi deciderete di effettuare il suicidio, diventerete i suoi ostaggi. Quando il nodo scorsoio stringerà la vostra gola, quando le pillole cominceranno a vagare per il vostro organismo, quando il sangue correrà per il vostro braccio, ed il vento vi spingerà fuori dal tetto, voi vi direte: "Non voglio morire, non potrò mai più tornare qui!”.
B.
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Sei lunghi anni della depressione ininterrotta. Questa sì che è una cosa spaventosa. Anche se oggi non capisco come ci si poteva sopravvivere senza perdere la ragione. Soprattutto era pesante sopravvivere in società. E’ ancor peggio che da soli. E’ finito all’improvviso. Dapprima ho cominciato a strafare nel leggere, per potermi distrarre, i libri di fisica e di filosofia. Leggevo dell’occultismo, dei maghi, degli spiriti etc. Ho cominciato a capire, che oltre i limiti della nostra esistenza ci sia ancora qualcosa. Non riuscivo a mettermi in testa – come mai questo complesso universo sarebbe potuto nascere casualmente. Ho cominciato ad interessarmi della religione. L’ho iniziato dall’Ortodossia.
Una sera, come di solito, non riuscivo ad addormentarmi e provavo un dolore spirituale molto forte. Così ho cominciato a leggere la Preghiera di Gesù. Leggevo molto velocemente. Forse, 200 volte d’un fiato. All’improvviso ho sentito un gran sollievo beato. Poi ho deciso di non mollare la croce a tenerla fino alla fine. Ogni volta quando ero assalito dai pensieri suicidi, cominciavo a pregare. Ogni mattina ed ogni sera eseguivo il compito: tre volte "Padre nostro”, tre volte "Vergine Madre di Dio”, tre volte la Preghiera di Gesù.
In questo modo sono passati, forse, due o tre mesi. Mi hanno aiutato molto le lezioni di Osipov*. Poi all’improvviso ho capito che sono diventato una persona normale. Ho scoperto che la svogliatezza di vivere derivava dal mio egoismo, dall’alta considerazione di mè stesso e dalla invidia. Nonostante abbia 25 anni, non riesco a trovare un lavoro, non ho nemmeno amici (l’unico amico si è trasferito in un’altra città) – io non voglio morire. Non provo un tale desiderio.
C.
* Osipov – il professore dell’Accademia Teologica
del monastero di Laura di Serghiev Posad.
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Il problema principale del soggetto suicidale è il suo egoismo, che lui non vuole riconoscere in nessun modo. Lui prova l’abbandono, la solitudine, la debolezza e non si considera affatto idoneo a qualsiasi guerra. Tutto il mondo, per lui, diventa l’ambiente aggressivo avente l’unico scopo di farsi beffa di lui e di torturarlo. Vuol dire tutto il mondo, per lui, diventa già l’inferno. Il potenziale suicida potrà non rinnegare il proprio Creatore, ma Lo considera un sadico patologico, perché Lui non soddisfi le sue voglie egoistiche, non permette di essere superiore a tutti, non mette a disposizione un posto elevato a cui pretende in modo subconscio il suicida.
Il problema più complicato della via di guarigione è la mancanza del capire. La persona in questione non capisce che:
1. Il suo dolore è stato provocato non dalle circostanze, ma dai peccati, che non permettono a condurre una vita serena;
2. Ci sono delle persone che si trovano nelle condizioni ancora peggiori di lui;
3. Le orientazioni della società moderna per il successo e per la realizzazione di sé stessi sono false.
A proposito propongo i miei mezzi per la lotta con il suicidio (non so per quanto siano individuali):
1. Al posto dell’odio e dell’invidia verso gli altri, quando siete fuori, oppure in un autobus, e vedete le persone che sorridono, che si sentono felici, dite fra sé e sé: "Vi auguro ogni bene. Che Dio non vi permetta di provare quello che provo io. Siate felici. Che magari io patisca di più, ma voi - siate felici”, per quanto ripugnante vi sembra questo.
2. Se qualcuno vi sgrida e non vi capisce – tra sé e sé augurate a lui di essere felice.
3. Nel dialogare con quelli che stanno male, cercate di aiutarli (nonostante i loro problemi vi sembrino ridicoli).
4. Cercate di mangiare meno possibile. Sembra strano, ma il senso di fame produce una grande forza morale.
5. In nessun caso guardate la tivù – guardare la tivù deteriora la psichica;
6. D’estate prima di coricarsi nel letto (per me erano le due o tre del mattino) mi versavo una tazza del thè ed uscivo sul balcone. Il silenzio e le stelle sul cielo notturno vi portano ai pensieri dell’Eternità.
7. Nell’Internet bisogna schivare la visione dei siti di dubbia o bassa moralità (ogni tipo di dissoluzione, uccide). Bisogna visitare solo i siti esaltanti la vita. Si può scrivere gli articoli in Wikipedia.
8. Bisogna spiegare al soggetto che oltre la soglia della vita, la vita stessa non finisce. In questo mi aiutavano i siti cristiani dove sono descritti vari miracoli come la trasudazione dell’unto/mirra, i racconti dell’esorcismo ed altre cose occulte, ed anche la lettura del libro di Raymond Moodi "La vita dopo la vita”. Voi avete sul sito un bellissimo articolo di Hasmiskij Micail Igorevich.
Il fatto è che ci sia un mito popolare, una leggenda molto strana che l’adolescenza, la giovinezza, gli anni universitari siano l’epoca d’oro, la tappa più felice della vita etc. Forse, qualcuno l’abbia così. E senz’altro qualcuno la vive così. Ma conosco un enorme numero delle persone per cui proprio questo periodo, cominciando dagli ultimi anni di scuola e terminando con l’età di venticinque – trenta anni, si rivela in realtà il periodo più brutto, pesante, buio, disperato, penoso e straziante. Anche se esteriormente i vostri compagni sembrino OK, e vedendoli da fuori sembrino dei tipici studenti spensierati che pensino solo dei piaceri della vita, in realtà possono soffrire dentro di loro ancora più di voi… Il mondo sia un palcoscenico e le persone siano degli attori… Chi di noi sia all’ignoranza degli spaventosi problemi di quel periodo? La solitudine (qualche volta, totale), l’incomprensione, l’assenza dei soldi, gli errori commessi grazie alla propria stupidità, che sembrino fatali. Sulla terra fertile dello sbilanciamento neuroso possono sorgere dei problemi con l’aspetto esteriore (acne, eruzioni) e con la salute. Tutto questo, si capisce, non aiuta. E cominci a pensare: ecco ora sto vivendo il miglior periodo della mia vita; ma tutto è così brutto; e non migliorerà – perché dove sono delle premesse che migliorerà? Non ci sono le premesse, allora…
E la società, dal canto suo, preme. La società ti suggestiona che se sei giovane, devi rallegrarti, devi passare da una festa all’altra, cambiare di continuo i legami amorosi, essere circondato dagli amici… E non sei ancora così forte per ignorare quello che dice la società. Invece di farlo, tu pensi: se la società dice questo, allora è vero.
Nossignore, non è vero! Ti stanno ingannando.
D.
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Ora capisco che la morte ci sarà per ogni persona, e se fosse così, allora non c’è fretta, non merita avvicinare il suo arrivo, accelerare i tempi. Non ci puoi scappare. Questo, è un evento garantito al 100%!!!
Piango dalla felicità. Vivo.
Vivete anche voi. Vivete. Per favore, vivete!
Tre settimane fa mi sembrava che tutto, nella mia vita, è brutto, ed allora sono stata aggredita da un branco dei cani (pitbuul) in un luogo appartato. Sono rimasta viva! Tutto il resto, le ferite etc. – è una manfrina, cavolata! E’ un metodo infallibile. In un momento ti scaccia tutti i grilli dalla testa. E la vita non è più un tormento, e c’è’ la voglia di lavorare.
E.
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La cosa più importante – non vi disperate! Il sole accarezza tutti. Abbiate la fede nella vita e cercate di cambiare voi stessi, allora di conseguenza anche la vostra vita cambierà e vi sentirete felici!
A 22 anni volevo suicidarmi! Grazie a Dio, non ci sono riuscita!
A 24 anni ho partorito il mio primo bambino, una bellissima femmina!!!
A 27 anni sono nata io, dopo il battesimo!!!
A 28 anni ho partorito il mio secondo bambino, un maschio premuroso!!!
A 36 anni vivo con Dio circondata dalle persone buonissime e di cuore!!!
Però a 22 anni volevo suicidarmi…
Cosa poi sarebbe successo, ora lo so.
Sarei andata per sempre all’inferno!!! E…
A 22 anni non sarei esistita!!!
A 24 anni non sarei esistita!!!
A 27 anni non sarei ESISTITA!!!
A 28 anni non sarei esistita!!!
A 36 anni non avrei parlato con voi!!!
E pensate di una cosa ancora – voi, per esempio, qualche anno fa avete perso un conoscente o un parente (tutti noi abbiamo queste perdite), e allora, dal quel giorno, quante belle e piacevoli cose vi siano successe? Per tutti, ma non per quel disgraziato. Voi, da allora, molte volte avete riso, avete ammirato le piante in fiore primaverili, avete letto bei libri, siete stati al teatro, siete andati in viaggio, avete fatto dei pik-nik, avete mangiato la carne ai ferri, mentre lui… marciva sotto la terra.
Questo succederà anche con voi. Vi mangeranno i vermi, ma gli altri continueranno a vivere – andare in discoteca, al bar, guardare bei film, bere il buon vino, mangiare il gelato ed andare in vacanza al mare, mentre voi vi tramutate in uno scheletro ed a tutti (salvo i parenti e gli amici più stretti) questo fatto non farà né freddo né caldo.
Mah, forse, forse sospireranno una volta e diranno durante qualche tavolata qualcosa del genere:
- Sì, c’è stata la ragazza… Cosìììììììììì amava quell’idiota… Peccato… Va bene, versami del vino, e poi, basta mangiare, andiamo a danzare!
Così è fatta la psichica d’una persona. Il dolore viene dimenticato, sennò, non sarebbe, forse sopravvissuto in questo mondo. La vita, dopo la vostra scomparsa, non si fermerà. Tutto rimarrà com’era prima.
Perciò, bisogna vivere… tutto si sistemerà. Il tempo è il miglior dottore.
Voi ancora avrete la possibilità di morire… Tra una sessantina di anni, magari circondati da figli e nipoti.
F.
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L’anno scorso sono stata tradita dal mio fidanzato. Ha trovato un’altra. Ho pensato, che ci fosse l’amore, ma si è rivelato che era per soldi (se lo sapessi prima, l’avrei dimenticato subito, invece ho cercato di lottare).
Ma prima di tutto questo ci sono stati un trasferimento in un’altra città e l’inizio di una vita indipendente. Dapprima avevo una vita difficile e affamata (in diretto e pieno significato di questa parola) e fredda.
Poi ho incontrato lui, ma tutto il tempo sentivo che bisognava lasciarlo, e prima possibile. Capita. Si chiama l’intuizione :-)
E poi ho sempre pensato come sarebbe bello morire: mai più nessun problema. Forse per il fatto che non li avevo prima, il più piccolo problema sembrava una tragedia.
Poi si è fatto come in una canzone: "Hai lasciato la riva paterna e non sei attraccato ad un’altra”. E dopo è successo questo tradimento…
In sostanza, ho deciso che basta – è arrivata l’ora di morire. Ma non ho preso nessun provvedimento. Semplicemente, mi sono augurata di morire, ma in realtà ho continuato a vivere.
Fino al momento quando mi è stato diagnosticato il cancro e mi sono trovata in un Centro oncologico. Ed ecco solo ALLORA ho capito come fossi stupida: è andato via uno, verrà un altro, buono e cordiale.
E poi pensavo di continuo che io mi sono uccisa con i miei pensieri. Anche i dottori mi "davano le speranze” (cari miei, non gli credete – non sono loro stati a darci la vita e non sono loro saranno a decidere se togliercela o no!).
E come mi vergognavo di guardare negli occhi dei pazienti di quel Centro, che nonostante tutto volevano tanto (e vogliono!) vivere, lottano, fanno la chemioterapia che non è una passeggiata. Fa venire la vergogna il fatto che le persone sane rinnegano la vita mentre quelle che si ammalano lottano per rimanere in vita.
INFATTI, COME DIVENTI FELICE DI VEDERE IL SOLE, IL CIELO SERENO, LA PIOGGIA, quando ti dicono che sia finito… che ti rimane poco da vivere.
E che vergogna, davanti ai genitori, che soffrono più di te, perche tu sei ormai forte d’animo, ma loro non possono aiutare il tuo corpo, anche se siano pronti a tutto pur di aiutarti…
Cominci ad apprezzare la vita solo quando qualcuno te la vuole portar via. Ma prima pensi: vabben, me l’avete data, posso dire anche grazie, però avete dimenticato di fornirla di tutte le gioie.
Ma quando ti è difficile svegliarti dopo l’operazione, e tutto il corpo sia una ferita, allora, i valori della vita cambiano, ed anche in modo brusco.
E non hai più paura di niente. E’ la verità.
Ma perché ridurci fino a questo punto, quando ci sia la possibilità semplicemente vivere e accogliere ogni giorno con gioia e gratitudine, semplicemente per il fatto che sei in buona salute? Tutto il resto arriverà al tempo debito, credetemi!
Per favore, vivete! E’ una cosa più bella nel mondo - semplicemente vivere!!!
E ancora una cosa, vi darò un consiglio…
Se sentite che l’affaccendamento quotidiano vi abbia inghiottiti, ed ogni giorno, per voi, diventa una scusa per piangere la nullità della vostra vita, allora immaginatevi volare nel cielo molto in alto. E guardate da lì la terra che sarà sotto di voi, e milioni di persone, che avranno l’aspetto dei punti neri, corrono avanti ed indietro, risolvono i problemi, si affaccendano, girano dentro le folle, si irritano per le cose senza senso… E cercate di provare la propria dignità che deriva dal fatto che siete lontani dalle tensità umani. Che traboccate dalla calma e serenità. Spostate questa sensazione nella realtà che vi circonda e di conseguenza cercate di non perdere questa visione dall’alto quando incontrerete, nella vita reale, dei problemi, che devono essere trattati come le cose di poco conto, che non hanno assolutamente alcun potere su di voi. Perché c’è il Dio, nelle mani del Quale si trovano sia questo mondo sia noi persone. A Dio appartengono l’amore, il bene e la misericordia. Noi siamo i Suoi discepoli e dobbiamo andare incontro a Lui, e non a quello che ci porta al suicidio… Dobbiamo fare la nostra scelta.
G.
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Questa storia, me l’ha raccontata un mio conoscente.
Una ragazza si era innamorata di lui, è venuta da lui, ha confessato il suo amore, ma lui era sposato, aveva moglie e bambino. Lui ha rifiutato nettamente il suo amore.
Di sera da lui è venuto il padre della ragazza: lei ha preso le pillole, l’Ambulanza ha fatto appena in tempo a salvarla, cosa faremo?
Hanno parlato ed ecco due uomini intelligenti cos’hanno inventato: hanno mandato la ragazza a lavorare come donna di pulizia in una casa di riposo, aiutare i moribondi.
Lei ci ha lavorato.
Lei ha capito tutto.
Ora lei è la madre e la moglie; lei e quest’uomo sono grandi amici.
I.
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Sapete, ragazzi…
Viene voglia di raccogliere tutti che abbiano i pensieri di suicidio e di mandarli, per un mese, a lavorare dove stanno morendo dal cancro i bambini. Al fine che sentano il gusto della vita e capiscano con la pelle il suo senso. Anch’io dodici anni fa ho fatto un tentativo di suicidio. Ed il mio caso era onesto, non dimostrativo.
Ora so, che quella forza che ci rimane e che noi usiamo per prendere le pastiglie, tagliare le vene etc., bisogna usarla per darsi una sberla. Dobbiamo alzarci ed andare avanti!
J.
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Non mi sono uccisa. Mi sono rassegnata al mio stato. Vivevo da un verme: mangiavo e dormivo, nient’altro, ma VIVEVO! Poi è passato tutto. Dopo un discorso con un sacerdote. Piano piano tutto è tornato, anzi - si è moltiplicato. Vivo di nuovo come tutti. A chi giova che esisto? Non so. Ma so, che a nessuno fa male il fatto che vivo, grazie a Dio!
Vorrei dire: capita, nella vita, che tutto si tinge di nero, non ci sia nemmeno uno spillo di luce, attorno è tutto buio, e pensi che questa sia la fine, pensi che Dio abbia dimenticato di te. Ma tu aspetta, non fare niente e - aspetta! Semplicemente aspetta, indipendentemente dallo stato in cui ti trovi, anche se fossi l’ultima persona, un vegetale, un vaso rotto in mila scaglie. Troverai molto dolore persino nel vivere - ma aspetta! Tutto finirà. Finirà forse allora, quando perderai del tutto l’ultima speranza.
Ma sopravvivrai. E proprio questa, è la cosa più importante, ora e nel tuo stato.
Perché per il tuo animo si sta svolgendo un gran combattimento.
Chi vincerà - dipende da te.
K.
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Una volta pensavo spesso del suicidio. Che bello che mai ho provato di effettuarlo! Perché in tal caso quante persone interessanti ed intelligenti non avrei mai più incontrato! Ma la cosa più importante è che non avrei imparato a vedere la parte più bella della vita, e mi sarei suicidato nella convinzione ferma che la vita sia una cosa buia senza speranza. Ancora una volta, dirò: NON ABBIATE PAURA A VIVERE! Se vi è stato dato questo dono, dovete essere sicuri – la vita è vostra!
Importante è di non farsi abolire dalle emozioni momentanei.
Stai male - vai in chiesa, chiedi un consiglio a sacerdote; piano piano tutto si calmerà, apparirà il sole, farà caldo.
Importante è non chiudere il cerchio su se stesso, ma cercare di vivere per gli altri.
Una mia conoscente lavora come volontaria, lei mi raccontava che vanno in autobus per la città a raccogliere i senzatetto, poveri, indeboliti. Loro li danno la possibilità di lavarsi, di scaldarsi, li danno da mangiare. E racconta: "Mentre sfami un senzatetto con il cucchiaio, non fai niente di importante, ma il Signore ti dà una tale beatitudine che a forza trattieni le lacrime”.
Cari miei, stringere un laccio attorno alla gola, è facile, ma voi – aiutate il prossimo: lui sta mille volte peggio di voi, lui ha bisogno di voi, lui vuole avere l’attenzione, provare il vostro amore.
Un’altra persona mi consigliava: quando ti senti molto male, mettiti sulle ginocchia e grida da tutto l’animo verso Dio: "Signore, abbi pietà di me peccatore!” Dio sentirà e calmerà l’animo esausto.
Signore, salvaci!
L.
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Durante la Seconda Guerra Mondiale in una battaglia è stato ucciso il soldato Aleksàndr Zàjzev. Nella tasca della sua giubba è stata trovata una poesia che lui aveva scritto immediatamente prima della battaglia.
Senti, Dio, nemmeno una volta, finora,
Ho parlato con Te, ma oggi
Vorrei salutarTi.
Tu sai, che fin dall’infanzia mi dicevano tutti
Che non esisti, e io, stupido, ci ho creduto.
Non ho mai contemplato i Tuoi manufatti.
Ed ecco questa notte ho guardato a lungo
Il cielo stellato che era sopra di me.
All’improvviso ho capito ammirando il loro scintillamento,
Per quanto feroce può essere l’inganno.
Non so, Dio, se mi porgerai la mano?
Ma Ti dirò, e Tu mi capirai.
Non sia strano, che in mezzo all’inferno più terribile
All’improvviso mi si è apparsa la luce, e io ho visto Te?
Tranne questo, non ho altro da dire…
Ancor Ti voglio dire che, come Tu sai,
La battaglia sarà spietata;
Forse, questa stessa notte busserò alla Tua porta.
Ed ecco, anche se finora non sono stato un Tuo amico,
Mi permetterai di entrare, quando verrò?
Ma, sembra, sto piangendo. Dio mio,
Tu vedi cosa sia successo con me,
Che oggi ho aperto gli occhi?
Arrivederci, mio Dio! Vado ed è poco probabile che torni.
Che strano, ma ora non ho paura della morte.
* * *
Amico, guarda con l’attenzione il cielo stellato. Esci sul campo, chinati per vedere i fiori, in che modo miracoloso siano creati. Guarda tu stesso – com’è bello il tuo corpo e quanto può fare la tua mente. Pensaci.
Perché se ci sia Dio, allora non esiste l’inesistenza che ti attira.
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A tutti coloro che pensino che la loro vita sia un tormento, consigliamo di leggere il libro di Ruben Gallego «Bianco su nero» (isbn: 9788845918650, Letterature slave, il costo nelle librerie è di 15 euro c.ca).
Chi ci vuole scrivere a proposito di questo problema,
MAI DISPERARE!