Attività del monastero 

di Sant'Antonio di Sija

 

     Com'è stato detto, il lavoro duro e la preghiera sono stati sempre considerati, nella fede Ortodossa, due ali della vita spirituale del monachesimo dai tempi di Sant'Antonio il Grande che nella sua visione sulla vita monastica aveva visto un eremita prima in preghiera, poi al lavoro, dopo ancora in preghiera e così via. 

     I fratelli del Monastero fanno altrettanto. Del lavoro, non li manca niente: infatti dopo il disastroso stato in cui i fratelli hanno trovato gli edifici del Monastero, la priorità l'ha avuta la ricostruzione del Monastero. Intanto con l'aiuto di un'architetta di Mosca è stato ricostruito, con il parziale aiuto delle fotografie e soprattutto degli scavi, il campanile del Monastero (a sinistra) con la chiesa dedicata ai tre Santi Vescovi di Mosca Pietro, Alessio ed Giona, ed il tempio di Assunzione (a destra). Del tempio della Santa Trinità (in centro) è stata ricostruita subito la cupola, ma le funzioni si svolgono sia nella chiesa dei Tre Vescovi, sia nel tempio di Assunzione.




Poi, per vivere, i monaci si occupano di varie attività da contadini, 

i prodotti delle quali o consumano loro stessi 

oppure vendono tramite la rete commerciale locale.

Ecco gli esempi di tali attività. 

Gli orti (soprattutto con le patate, 

ma poi ci sono anche con altre verdure):




Poi c'è una piccola fabbricchetta della prodizione di pane; 

si occupano anche dell'allevamento da latte... 

 



Certamente, il Monastero usa le automobili 

(ne ha due, una per i viaggi, l'altra piccola per trasporto merci), 

ma non snobba i mezzi all'antica - i cavalli.



La vita di preghiera


     Certamente, nei monasteri, vi si prega. 

     La preghiera è la parte più importante della vita non solo di ogni monaco, ma anche di ogni cristiano, perchè tramite la preghiera ogni persona "si collega" con Dio, entra nel mondo invisibile. La preghiera è l'anima della vita spirituale. Senza la preghiera, la vita spirituale non esiste.


 


     Nel monastero di Sant'Antonio di Sija tutti i giorni si svolgono le Liturgie e quelle delle Ore, ed oltre a questo nei giorni feriali viene servito un teddeum per Sant'Antonio di Sija.

       I giorni di Venerdì, Sabato e Domenica si fa il Battesimo, ed anche oggi ci vengono per essere battezzati non solo i bambini, ma anche gli adulti.

      E poi ogni monaco, privatamente, ha da eseguire il  pràvilo - una moltitudine fissa delle preghiere mattuttine e di quelle serali...

  


     Oltre a questi, i sacerdoti del monastero eseguono tutti i giorni vari sacramenti su richieste dei fedeli. Ed appunto soprattutto quest'ultimo servizio presenta una fonte di guadagno del monastero. A parte che in caso della gente povera e bisognosa: in questo caso i sacramenti vengono eseguiti gratuitamente, ma altre persone giustamente fanno le loro offerte al monastero "poichè l'operaio ha diritto al suo sostentamento" (Matteo, 10, 10).

      Nella Chiesa Ortodossa c'è l'usanza di far passare nell'Altare dei biglietti con i nomi delle persone, i biglietti sono intitolati "Per la salute" o "Per la grazia"; i primi contengono i nomi delle persone vive, i secondi delle persone defunte. E durante la Liturgia il sacerdote prega nell'Altare per queste persone, estraendo dalle ostia dei frammenti in nome delle persone che sono nominate nei biglietti, e mettendogli nel Calice. Una tale commemorazione ha un potere spirituale più forte di ogni altro tipo di commemorazione ecclesiastica.

      Perciò molta gente usa questo tipo di preghiera per i propri cari e con i biglietti aggiunge sempre la sua offerta.

     Molte persone chiedono, nei loro biglietti, di commemorare i loro cari davanti al sepolcro di Sant'Antonio di Sija, il che viene fatto durante il teddeum della fratellanza per il Santo.




Le processioni religiose


     Dal XVIII secolo ogni anno, la seconda domenica dopo la festa della Trinità, tutto il Monastero con i fedeli che vengono soprattutto dalle città ed i villaggi della regione di Arcangelo, ma anche dalle altre città della Russia, va in processione di 12 kilometri. La processione comincia dalla Rappresentanza del Monastero nella città di Emezk fino al lago Santo (Sviatòie òsero), dove si rifuggiava nel silenzio e la contemplazione Sant'Antonio. 

     Questa tradizione è nata durante una grande siccità dopo la visione ad un contadino del posto Ivan Dyrov. Lui ha visto Sant'Antonio di Sija che gli aveva detto di fare questa processione ogni anno affinchè non vi siano più le siccità in questi luoghi. Da allora ogni anno la gente si metteva in questa processione. Con la Rivoluzione d'Ottobre la tradizione è stata spezzata, ma non dimenticata. Infatti, dal 1994 è rinnata e continua tuttoggi. Infatti, c'è stata anche quest'anno, il 6 Giugno del 2010.



AGGIONAMENTO:

Nel 2011 la processione è stata il 26 Giugno 

(vedi la prima fotografia panoramica, è delle 8:38).



Poi la processione era arrivata sul posto (le 10:44)

ed è stata eseguita la funzione di chiesa:



Le teste chinate significano che in questo momento

viene letto un brano dal Vangelo:




E' preparata l'acqua per essere benedetta:



Durante la funzione 

è stata benedetta l'acqua dal priore p. Varlaamo:



ed alla fine della funzione 

i sacerdoti hanno spruzzato la gente con l'acqua santa:



Alla fine i fedeli hanno passato un paio di orette 

mangiando, riposando ed alcuni nuotano nel Lago Santo:


2011

Pubblicazioni 


     L’attività editoriale del monastero è iniziata con la pubblicazione del giornale "Духовный сеятель" ("Seminatore spirituale"). Il primo numero del giornale è uscito nel marzo 2000. Lo scopo della pubblicazione era "aiutare le persone a trovare la loro via verso il tempio, e a coloro che vi si trovano - aiutare a proseguire per questa strada". Il Direttore responsabile del giornale è Archimandrita Trifon, il Segretario – Nina F. Orlova, l'impaginazione e la progettazione è del ierodiakon Feofil (diacono monaco Teofile – ndr.), l’Inviato speciale è Sergey Klimov, il correttore di bozze è Vera Averina. 

     Le immagini vengono fornite dall’Archimandrita Trifon e monaco sacerdote Varlaam. Numerosi corrispondenti del giornale sono gli abitanti della città di Arcangelo e della sua Regione. Il giornale è molto popolare all'interno e all'esterno della regione di Arcangelo. Viene distribuito gratuitamente nelle chiese e, dietro una iscrizione, anche via posta in tutta la Federazione Russa. Niente vieta estendere questa distribuzione anche all’estero. 

     Tra le sue regolari rubriche ci sono come segue: "Leggendo il Vangelo", "Le notizie diocesane", "Il calendario ortodosso", "Mi dia un consiglio, padre" ed altri. 

 

  

     C’è poi il giornale "Seminario pedagogico" che fa dal supplemento al giornale "Seminatore spirituale". Viene pubblicato dal giugno 2003. È stato progettato per gli insegnanti ortodossi, che introducono nel programma di educazione scolastica il nuovo corso "Le Fondamenti della Cultura Ortodossa". 

     In questo giornale vengono illuminati i metodi di insegnamento del corso. Tra le sezioni del giornale ci sono "Laboratorio di Pedagogia”, "Illuminazione spirituale”, "Parola sacerdotale”, "In aiuto all’insegnante”, "Scuola di villaggio” ed altre. 

  

 

     Nel novembre 2001 è uscito il primo numero del Almanacco storico religioso "Cronografo di Sija». L’Almanacco è stato progettato per gli ortodossi intellettuali, storici, zelanti di rinascita della gloria della Patria, specialisti regionali, studiosi, studenti e tutti coloro che si interessano delle questioni storiche dal punto di visto ortodosso. Sulle pagine del "Cronografo di Sija» vengono pubblicati i materiali sulla storia del Nord Ortodosso, degli atti eroici spirituali dei nostri concittadini, la testimonianza della Fede Ortodossa, opere di carità e di sacrificio, gli esempi di servizio sacrificante alla Russia. 

  

 

 

       Monastero pubblica anche opuscoli, si impegna nella produzione di icone di stampa e dei calendari ortodossi. Nel 1999 è stato stampato in 500 copie l’opuscolo "La vita di Sant'Antonio, il Taumaturgo di Sija”, l’editore di cui è stato lo stesso Monastero di Santà Trinità e di Antonio di Sija. Inoltre vengono pubblicati dei materiali di carattere di sensibilizzazione del pubblico e quello didattico in altre pubblicazioni della Diocesi di Arcangelo e Kholmogory, comprese quelle nel giornale «Bollettino Diocesano di Arcangelo» e nei giornali laici.    

 




        Nel 2001 è stato messo in vendita il disco CD "Il Coro della fratellanza del Monastero di Santa Trinità e di Antonio di Sija". Su questo sono stati incisi la preghiera per Sant’Antonio e Akafist per lui. Inoltre, il monastero partecipa nella preparazione delle raccolte dei materiali didattici delle Letture di Ioann Kronshtadtskij (cioè durante le Feste di letture dedicate ad un famoso Santo del Nord Giovanni di Kronshtadt - ndr.). 

    Oltre al sopra citato, continuamente vengono pubblicati libri dei vari attori che raccontano dei santi del Monastero, in prima fila, di Sant’Antonio, poi di San Teodossio, dei Santi Nicanoro, Paissio, Issaia. Queste ultime pubblicazioni avvengono grazie al lavoro del Gabinetto Archeologico Clericale che funziona presso il Monastero di Sant’Antonio da cinque anni.   

  

 

 

 

Biblioteca del Monastero

La breve storia della Biblioteca del Monastero: 

  • Il Vangelo di Sija del 14° secolo 

  • Il Vangelo di Sija Aprakos del 17° secolo 

  • Demoversione della pubblicazione scientifica elettronica del "Vangelo di Sija, il monumento culturale del XVII secolo " L'icona di Sija in un originale del 17° secolo"

  • La libreria elettronica

   


 

     La Biblioteca del Monastero di Sant'Antonio di Sija ha una storia lunga e tribolante. Fin dal principio, per l'amore dei monaci verso le Sacre Scritture e gli scritti dei Padri Santi, la Biblioteca del Monastero ancora durante la vita del suo primo Priore Antonio era diventata abbastanza grande. Si sa che tra le attività dei monaci era quella di ricopiatura dei libri che all'epoca dei manoscritti erano rari e molto cari. In quattro secoli la Biblioteca del Monastero era diventata una delle più importanti, ma con la Rivoluzione d'Ottobre tutto è stato derubato: di molti libri se ne erano impossessate le biblioteche delle due città capitali, che a sua volta durante il periodo sovietico "donavano" i libri alle biblioteche più piccoli, ma gran parte dei libri si era dispersa nella burrasca vita di allora. Ed oggi troviamo quello che ne era rimasto della Biblioteca nei vari posti del nostro paese. Ne fa da testimone il sottostante capitolo del sito della Biblioteca Scientifica Regionale di Arcangelo del nome di N. A. Dobroliubov.   

     La Biblioteca del Monastero Antonievo-Sijskij (di Sant’Antonio di Sija) ha sempre attirato l'attenzione di scienziati e ricercatori nel corso di diversi secoli. Al momento attuale, quando la ricostruzione delle biblioteche più note sta diventando sempre più importante per lo studio e la conservazione delle tradizioni libreistiche, la Biblioteca Scientifica Regionale di Arcangelo del nome di N.A. Dobroliubov, sulla base alle opere degli scienziati di archeologia e paleografia dei XIX-XX secoli, ha tentato di ricreare, nella versione elettronica, la struttura e la composizione della biblioteca del Monastero Antonievo-Sijskij nel suo passato storico. Per la prima volta la ricostruzione della biblioteca del Monastero Antonievo-Sijskij, nella sua parte dei manoscritti, è stata intrapresa nel 1978 dalle dipendenti della Biblioteca della Accademia delle Scienze dell'URSS (all’epoca Leningrado), Margarita Vladimirovna Kukushkina e Lyudmila Borisovna Belova. 

     Nell’articolo "Della storia di studio e di ricostruzione della collezione dei manoscritti della Biblioteca del Monastero Antonievo-Sijskij” le autrici hanno elaborato un elenco provvisorio sulla base dei libri conservati, che comprende 342 manoscritti, dispersi in vari archivi libreistici della Russia. 

     I libri dai caratteri cirillici sono meno studiati. Nel 2008 durante la Conferenza scientifico-pratica inter-regionale "Le raccolte dei libri del Nord Russo: lo studio, la conservazione e l'uso" (Arcangelo, 1-2 ottobre 2008) è stata presentata la relazione di L. B. Belova, la collaboratrice delle ricerche scientifiche della Biblioteca dell'Accademia delle Scienze della Russia (San Pietroburgo), che ha individuato e descritto 36 libri della stampa antica. 

     I libri della stampa civile della Biblioteca del Monastero Antonievo-Sijskij finora rimangono senza un’esame scientifico. Il lavoro per la ricostruzione della parte di stampa della collezione di uno dei monasteri più grandi nel Nord della Russia è in fase di individualizzazione e dello studio dei materiali. Com’è risultato, nei lavori di ricostruzione della Biblioteca del Monastero Antonievo-Sijskij sul sito del progetto "... 

     Presentare al mondo il tesoro di Sija" per la prima volta sono stati uniti i frammenti elettronici delle immagini dei monumenti libreistici sparsi nei vari musei, nelle biblioteche e negli archivi del paese, e le descrizioni che rivelano le caratteristiche particolari del libro durante la sua vita: la registrazione e note; la rilegatura; le informazioni d’archivio della presenza del libro nei diversi periodi storici, ecc. Le immagini digitali dei frammenti dei monumenti libreistici illustrano in modo evidente l'aspetto di libri, l’illustrazione manuale ed i campioni di calligrafia degli scribi del Monastero Antonievo-Sijskij, gli ornamenti ed i caratteri dei libri stampati, le note dei possessori e le scritture introdotte dalle persone note del Nord Russo. 

     I reparti della biblioteca ricostruita del Monastero di Sant'Antonio di Sija sono come segue:  

Libri manoscritti 

 Libri dei caratteri cirillici  

Libri di stampa civile 

Pubblicazioni stranieri 

  

     Attualmente i lavori di restauro del contenuto della Biblioteca continuano. Le informazioni sui libri rari della Biblioteca del Monastero Antonievo-Sijskij saranno completati man mano che si verrà a conoscenza dei fatti del loro luogo di ritrovamento.

   
 

  



 


  



 

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