Cari amici,

apriamo una nuova pagina dedicata alla 

Santa e Divina Liturgia,

dove ci saranno sottopagine con il testo della Liturgia, con i pensieri a proposito, con la spiegazione della Liturgia etc.

 

     Per poterlo fare, grazie a Dio, abbiamo come amico del nostro sito l'Arciprete Antonio Lotti che è anche il Decano del Patriarcato di Mosca per l'Italia Meridionale ed è stato il curatore del Compendio Liturgico Ortodosso, primo testo tradotto in italiano da ortodossi nel 1988. 

     Il p. Antonio guida la parrocchia “Sacro Manto della Madre di Dio” (“Pokrov”) di Francavilla Fontana (Brindisi) con una sede anche a Taranto, e proprio lui ha preparato per la commissione liturgica una versione della Santa Liturgia in lingua italiana – “quella buona” – che vi presentiamo sul nostro sito.

     La questione non è così semplice, come può sembrare, e chi vorrà saperne di più, potrà consultare la terza sottopagina con il testo della lettera, sempre di p. Antonio, dove egli spiega la necessità di usare le lingue locali per svolgere le funzioni ecclesiastiche. 

     E per farlo bisogna sapere molto bene la lingua al fine di essere in grado di tradurre il testo liturgico. Infatti una volta ci aveva scritto esprimendo dolore per la lingua italiana oggi tra i sussulti di scadenti cambiamenti: 

     “… il problema di fondo è che l'italiano si e' imbarbarito (cosa non dicono alla televisione politici, presentatori, giornalisti!), con una pesante riduzione dei sinonimi e un impoverimento generale delle parole -a 100-200-, con corredo di distruzione di coniugazioni, costrutti ecc. e creazioni all'impronta di schemi nuovi: ci sono molti studi su questi fenomeni, ma i linguisti non fanno in tempo a catalogarli che sono già scomparsi o modificati. Questo tra l'altro spiega come la mia versione del 1988 è ormai desueta e come siamo tutti d'accordo che anche questa versione commissariale rischia di non durare a lungo; alcuni, come me, pensano che non bisogna cedere e che occorre cercare eleganza letteraria e completezza di termini (la nostra letteratura moderna è molto più  snella e accessibile che in passato, ma non rinuncia alla vastità dei sinonimi e a solide grammatica e sintassi). Se la liturgia e le sacre scritture sono state prima dell'avvento dei mass-media un ottimo veicolo di formazione non solo spirituale ma anche culturale, oggi trovo giusto provare a riprenderci almeno una parte di questo ruolo”. 

 




     Con questi propositi ora abbiamo la versione della Divina Liturgia in una bella lingua italiana che proponiamo nella prima sottopagina della presente agli Italiani che vorrebbero essere in grado di seguire la Liturgia Ortodossa presso le chiese dove la liturgia si svolge non in lingua italiana.

 

     Per facilitare l’uso del testo abbiamo messo in blu la descrizione degli atti e le preghiere che i credenti non possono vedere e sentire perché vengono eseguiti e pronunciate nell’altare a bassa voce, invece tutto quello che i credenti vedono e sentono, l’abbiamo messo in verde.

 

 

 

NB:

 

L’espressione "Kyrie elèison" è di origine greca, ma è ben compresa dagli Italiani perché è stata conservata a lungo nella liturgia latina; in slavonico corrisponde a “Gòspodi pomìluj” e può essere anche cantata in italiano come: “Signore, pietà”.

 




 

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