Sono una bimba, che Dio al mondo mandò,

Sono l'anima orfana con il nome di NO,

Sono il freddo pungente nell'animo dei dottori,

Sono il nodo tagliato di netto dai genitori.

Vivete pure spensierati, i miei babbo e mamma,

Senza capire ciò che Dio ci proclama.

Voi siete lo stesso amati da me tanto,

Nonostante avete dimenticato

Questo vostro peccato.



Lei è incinta? 

Lei è incinta! 

Lei è incinta...


     Se questa notizia ti fosse stata comunicata non ora, ma, per esempio, tra due-tre anni, tu saresti stata felice, con la gioiosa commozione l'avrebbe riferita a tutti i parenti e avresti evidenziato con la penna rossa la presunta data, nel calendario, della nascita del tuo bambino, ma ora...

     Il pensiero di nascita di un bambino nella reale situazione ti sembra impossibile: bisogna per prima finire gli studi, di finire pagare il credito, di allargare la casa, di vivere "per sé stessa" ancora un po', di mettere in piedi il figlio esistente ancora troppo piccolo, oppure non c'è accanto, semplicemente, un uomo su cui contare... Qualsiasi scusa ci sembra giusta, qualche volta nasce il desiderio, sopprimendo l'istinto materno e l'intera gamma dei sentimenti contraddittori, di "finire prima possibile tutto questo".

     Purtroppo, troppe donne sono passate attraverso questa situazione. Tuffandosi nella vortice ansiosa dei pensieri a proposito del futuro, vedono solo il futuro negativo, ma ci fanno sfuggire il quadro del futuro positivo.

     Noi tutti cerchiamo di pianificare la nostra vita, per un giorno, per una settimana, per un anno. E, certamente, la gravidanza non pianificata distrugge questi piani. Noi cerchiamo di vivere meglio, di essere fortunati, di arrivare al cima. Ma mentre lo facciamo, dimentichiamo una cosa di assoluta importanza: tutto questo che cerchiamo di ottenere, nella vita, tutto questo non è lo scopo, ma solo un rimedio.

     Perché qualsiasi cosa facciamo, la facciamo per essere felici. Ma la vita ci insegna - il livello alto della vita, in sé stesso, non fa felice nessuna persona.In questo, ci inganna la pubblicità che ci devia sulla via del consumo.

     Ricordate, quando siete stati felici? - Quando eravate innamorati? Oppure quando era nato il vostro primo bambino?

     Come dicono gli psicologi, una persona è davvero felice quando nel suo cuore c'è l'amore, quando sente che è amata, che è indispensabile per qualcuno, solo allora sente la pienezza della propria esistenza e capisce che tutto che fa, abbia un senso.

     Quante persone ci siano, in questo mondo, che vi amano? Non solamente vi compiacciono, ma vi amano veramente? I nostri bambini sono capaci di amarci con l'amore puro ed incondizionato, non per qualche pregio o successo, ma solamente per il fatto che esistiamo, nel mondo. E più spesso - nonostante i nostri difetti, errori e le incomprensioni.

     Che gioia, vedere il primo sorriso del nostro bambino indirizzato, certamente, a noi; sentire come per la prima volta ci chiamerà "mamma", sentire il suo calore vicino al petto! Se abbiamo i bambini, non ci sentiremo mai soli.

     E nel momento di scoperta della gravidanza "indesiderata" bisogna capire che c'è già, al mondo, una persona, che ha bisogno di noi e spera in noi, che bisogna accettarla, circondarla di cure e diventare, per essa, una guida in questo mondo meraviglioso, ma anche pieno di pericoli!

     E i nostri piani, li potremo spostare di due-tre anni, quando il nostro piccolo crescerà ed andrà in asilo nido.




Non negarti la felicità!


     Molte donne decidono da fare l'aborto con la scusa di dover prima mettersi in piedi, e poi - pensare dei bambini. Tutti sono preoccupati per il lato economico della vita, e questo è giusto, dobbiamo essere responsabili per la nostra vita. Ma per paura delle difficoltà finanziarie noi rischiamo di fare una cosa irrimediabile.

     Dite, almeno una volta avete pensato seriamente del senso della frase "mettersi in piedi"?

     Ecco, fate ora, spiegate, cosa significhi.

     Forse, ci vengono in mente i concetti come "l'indipendenza finanziaria", "la vita agiata", "le condizioni elevati di alloggio". Oppure, semplicemente: "molti soldi, una gran casa, un complesso di cose domestiche, vestiti belli e di marca, le vacanze invernali ed estivi"...

     In pratica però ogni volta succede che i soldi non bastano mai, che le cose domestiche hanno le proprietà di guastarsi, e l'abbondanza negli armadi non ci libera dal pensiero che "non abbiamo niente da mettere addosso".

     A questo punto sorge la domanda: è possibile, per principio, "mettersi in piedi" ed acquistare quella indipendenza finanziaria che desideriamo? E quando ciò potrà succedere?

     Appunto, quando? Tra tre anni? Tra cinque? Tra dieci? Pensateci, quanto tempo avete già speso per ottenere questa indipendenza? Però vivere bisogna ADESSO. E amare. E essere felici.

     Ma la cosa principale è capire, a che scopo una donna va a fare l'aborto, sacrificando nel nome della vita agiata il proprio bambino; ma può essere qualcosa di più importante del vostro bambino? In genere, è possibile, mettersi a scegliere tra un bambino e le cose materiali?

     Le cose materiali non possono amare, loro non proveranno mai verso di voi alcun sentimento, loro non vi chiameranno mai "la mammina", non potranno mai abbracciare e con la semplicità infantile dire che vi amano "tanto e tanto perché è la mamma più bella al mondo".

     Perciò la frase "mettersi in piedi" è un pensiero condizionale che esiste solo nella nostra mente, ma non esiste nella realtà.

     Ad un bambino non fa differenza in quale negozio gli avete comprato i vestiti, non gli interessa quanti metri quadrati abbia il vostro alloggio, per un bambino è importante invece di avere la possibilità di vedere questo mondo e di essere amato. Poi, ad un adolescente che potrà fare dei capricci, sempre si può dire che avete scelto lui davanti alle cose materiali e non vi pentite di aver scelto lui, e lui capirà il vostro amore.

     Con la nascita di un bambino di sicuro non rimarrete senza un pezzo di pane, ed anche un piatto di minestra per lui si troverà sempre. Quel piatto della mamma che ricordiamo sia a 30 sia a 60 anni...




Da quando siamo le persone?


     "Lui non capisce niente" - ci affrettiamo a deludervi, cioè ad informarvi.

     La Fede ci insegna da sempre che al momento di fecondazione, Dio dà l'anima immortale alla creatura fatta di due sole cellule.

     E, secondo le ricerche degli scienziati, questo piccolo uomo già dalla prima settimana è in grado di sentirsi.

     Durante gli ultimi quindici anni vengono eseguite vaste ricerche dai migliori specialisti nel campo di fisiologia, genetica ed embriologia. E tutti sono arrivati alla conclusione, che la nostra vita comincia dalla fecondazione, perché è stato provato, che fin dai primi giorni di esistenza il nuovo arrivato al mondo reagisce con i movimenti agli eccitazioni esterni.

     Dalla terza settimana comincia a battere il cuore, dalla sesta settimana funziona il cervello.

     All'età di sette-otto settimane il piccolo comincia a fare i primi movimenti precisi: lui tocca con le manine i propri parti del corpo. Se fare solletico alle sue narici o alla bocca, lui alzerà la testa. E poi può cambiare la posizione girandosi dai piedi in testa.

     Verso la fine dell'ottava settimana si formano tutti gli inizi degli organi ed i tessuti, da ora in poi loro solamente crescono e si differenziano.

     Il bimbo a nove settimane è già ben formato e può afferrare oppure, viceversa, allontanare la mano. In risposta al solletico dei talloni, lui piegherà le gambe.

     Tutto questo, lo si può vedere sul monitor del computer facendo le ricerche ad ultrasuoni.

     Verso dodici settimane tutti gli organi ed i sistemi finiscono di formarsi, il bimbo deglutisce, digerisce ed espelle. Lui ha lo scheletro, si sviluppano il sistema nervoso e quello della circolazione sanguigna. Il bimbo sente il caldo ed il freddo. Il bimbo è molto sensibile al dolore, si gira dalla fonte dei suoni alti, stringe i pugni. Lui si tocca la bocca e dai dodici settimane comincia a succhiare il dito.

     Dopo dodici settimane non avviene niente di nuovo, il bimbo solo cresce. A questo punto bisognerebbe cominciare a formare attivamente la personalità e i sensi del bambino - l'udito, la vista, l'olfatto e il tatto. E con lui bisognerebbe parlare, lui vi ascolterà e con i movimenti risponderà alle vostre parole ed i sentimenti.

     A quattordici settimane il suo cuore pompa 24 litri di sangue al giorno. Lui vive una vita con la madre, dorme e veglia insieme a lei, e lui vede i sogni. Quando madre prova uno stress oppure quando lei è stanca, lui lo sente e s'agita.

     A diciotto settimane succhia il dito e se dà un calcio, la mamma lo sente. Crescono i suoi capelli, cigli e sopracigli, ed ora lui può accigliarsi. Se indirizzare, sulla pancia della mamma, una fonte di luce, il bambino può coprirsi gli occhi con le manine.

     Per la capacità vitale, ancora non molto tempo fa si consideravano vitali i bambini nati fino a 30 settimane, ma grazie alle possibilità della medicina moderna questo limite è stato abbassato fino a 28 settimane, a poi - a 25 settimane.




Troppo giovane, sì, ma anche adulta!


     Se hai sedici o diciott'anni e sei incinta, allora forse pensi che diventare madre sia troppo presto. E poi, hai paura di dirlo ai tuoi genitori.

     Ma pensa che questa sia la tua prima, e la più seria, decisione nella tua vitaPrima di questa tutti decidevano per te, ed il tuo compito era di eseguire la decisione degli altri per non perdere la fiducia in te dei tuoi, della scuola, degli amici, della comunità nel suo totale.

     Ma adesso è arrivato il momento per capire che sei diventata grande, ed essere grandi - vuol dire, responsabili non solo per sé stessi, ma anche per gli altri, e per la propria sorte.

     Perché proprio le scelte e le azioni fatti da sé differenziano una personalità dalla folla.

     Sei una mamma! E sotto il tuo cuore c'è ormai una piccola persona, il tuo primogenito, che adesso puoi difendere e proteggere.

     Perché la vita del tuo bambino è nelle tue mani.

     Poi, devi sapere della grande importanza della PRIMA gravidanza per una donna, e che l'aborto provoca un danno irreparabile alla salute fisica e quella psichica: perdita di sangue, emorragie, disturbi ormonali e endocrine (che si rivelano sull'aspetto esterno con le acne, il sovrappeso, la perdita dei capelli), il disturbo del ciclo mestruale, gli aborti spontanei nelle successive gravidanze, e alla fine - l'infertilità. La conseguenza più grave, dopo l'aborto della prima gravidanza, è l'infertilità. La cura dell'infertilità è molto complicata, alquanto costosa e lunga, ed anche umiliante. E questa complicazione ti potrà privare per tutto il resto della tua vita della felicità di essere una madre.

     I dottori onesti dicono che dell'aborto nella prima gravidanza, non bisogna nemmeno pensare.

     Nessuno, né i tuoi genitori, né le tue amiche, né il tuo ragazzo, nessuno potrà sapere quale strada ti porterà alla felicità. E l'opinione pubblica - cambierà, quando vedrà che sei capace di essere responsabile per il bambino, che sai difendere i tuoi valori persino quando "tutto il mondo" ti va contro.

     E poi, una giovane madre - questo è molto bello! E pensi, quando sarai adulta, ma ancora giovane, tuo bambino sarà ormai grande e indipendente. E' bello!

     ...e poi... gli psicologi dicono, che la psiche di una donna che abbia fatto l'aborto, ne risente pesantemente...




Sarà, come lo dirai tu.


     Un momento molto importante: come dire agli altri della gravidanza se non sei ancora sposata?

     Lo sai, che la novità potrà essere accolta con troppa emozione oppure in modo inadeguato.

     Certamente, ogni caso è individuale, ma ci sono delle regole generali.

     1. Prima di tutto, pensa dei tuoi piani. Ed in primo posto devono essere messi la salute ed il benessere, del bambino ed i tuoi. E qui non si tratta solo delle cose materiali!

     2. Non affrettarti. Prima di tutto, mettiti tu la tua anima in pace, pensando della situazione e prendendo le decisioni riguardo alle possibilità di come possono andare le cose.

     3. Chiunque sia il tuo uomo, un ragazzo fisso, un conoscente di lunga data oppure uno appena conosciuto, lui ha il diritto di sapere della tua gravidanza. Perché lui è il padre e non può essere messo da parte per nessuna ragione. Qui possono essere tante variazioni - tu vuoi sposarlo oppure no, lui vuole sposarti oppure no, poi anche nel caso non lo vuoi sposare, devi sempre pensare che non lo conosci abbastanza e forse, lui potrebbe rivelarsi un buon marito e padre. Gli devi dire del vostro bimbo dandogli la possibilità di "fuggire come una lepre", ma altrettanto senza sottolineare la tua indipendenza, il che può offenderlo per un pensiero che lui non conta e non vale niente.

     Certamente, il tono non dev'essere né piagnucoloso, né aggressivo: tu hai un bambino, e questo è la causa di gioia, non di ira!

     Come lo dirai, così sarà preso dagli altri - se dirai piangendo, la situazione sarà presa come una disgrazia, se lo dirai aggressivamente, la situazione sarà percepita come una minaccia, se lo dirai felice - in questo caso anche l'altra parte si sentirà d'obbligo di acconsentirti, o almeno sarà dispiaciuta a "guastarti la festa". Comunque, da te dipende anche il tuo stato interiore dell'anima e della coscienza.

     C'è un bel proverbio: "La vita del 10% costituita da quello che ci succede, e del 90% - da quello come noi reagiamo a questi 10%".

     4. La stessa cosa vale con il discorso con i genitori - sii decisa.

     Ricorda, che le minacce di buttarti fuori di casa, di smettere di pagare per gli studi, di non dare più i soldi, - forse priveranno la tua vita di una parte dei piaceri, ma... non a lungo, perché dopo un po' i tuoi genitori adoreranno il bambino, e poi, tutte queste minacce messe in atto - non sono pericolosi per la vita, di conseguenza, non possono essere una ragione per fare l'aborto.

 

     E poi ci sono sempre i sostegni sociali del livello statale, regionale e urbano.

     Percio', scelta è sempre la tua, cosa fare:

questo:




oppure questo:




Dalla vita reale:

Una volta ad un sacerdote ortodosso si è avvicinata una povera donna che freguentava la parrocchia, e... ha domandato la benedizione di fare l'aborto, perchè lei aveva già quattro figli, e la sua famiglia era povera. Il sacerdote che conosceva bene la sua famiglia, ha risposto:

- E va bene, tu intanto fai nascere il tuo bambino, ma ti dò la mia benedizione di uccidere la tua figlia quindicenne: lei ha già visto il mondo, ci ha vissuto, ma quel piccolo vuole ancora nascere...

La donna terrorizzata è fuggita via. Poi è nato un bellissimo bambino che è diventato la gioia di tutta la famiglia.







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