Aiutare gli altri per l'amore di Dio e del prossimo
Aiutare gli altri per l'amore di Dio e del prossimo
Aiutare gli altri
per l'amore di Dio e del prossimo
Con la caduta della Cortina di Ferro la Russia si è vista piombare addosso i problemi che prima ne solo sentiva parlare: la tossicodipendenza, la disoccupazione, il vagabondaggio. La dipendenza dall'alcool era già conosciuta, nella Russia, ma il "mercato libero" non limitato dalla Legge ha fatto subito diventare gli alcolizzati i senza tetto.
Ma i senza tetto diventavano anche le persone cosiddette normali che sono stati aggirate dalla gente criminale, dagli agenti immobiliari "neri" e così via. Ci sono tante strade, per diventare poveri e marginari. Infatti, c'è anche un proverbio russo che dice di "non fare voto di non diventare nè mendicante nè galeotto".
Tantopiù - nelle condizioni di vita ateista, quando una persona non sappia i valori veri della vita, e nella totale libertà del crimine all'inizio degli anni '90.
Così anche il Monastero si è trovato davanti al problema di cercare di aiutare la gente di questo genere, la gente povera in tutti i sensi, che veniva nel monastero nella speranza di ricevere qualche aiuto.
Sant'Antonio di Sija nel suo Testamento Spirituale aveva detto in modo chiaro ed esplicito di aiutare i bisognosi, ed il Monastero lo sempre faceva. Lo fa anche oggi. Nel Monastero vivono e lavorano circa 60 uomini laici ex detenuti, ex alcolizzati, ex tossicomani. E vengono e vanno via altri ed altri. Bisogna dire però che non tutti che vengono, guariscono.
Per guarire da queste terribili malattie in un monastero, bisogna essere credenti o almeno volerlo essere. E volere guarire. Metà di quelli che sono venuti, e sono stati accettati, sono andati quasi subito via, e che Dio li aiuti. Ma altri vivono, ormai, da anni nel Monastero, e non vogliono tornare nelle loro città, come, fra l'altro, non vogliono diventare monaci. Ognuno è libero, nelle sue scelte, basta essere con Dio.
Vengono non solo gli adulti, ma anche i giovani e persino gli adolescenti, che più volte sono accompagnati dai genitori disperati che vedono nel Monastero l'ultima speranza per i loro figli.
E come si guarisce, in un monastero?
Lavorando e pregando. Lavorando duro e pregando tanto. Nessuno può diventare sano se non con l'aiuto di Dio. Si sa che le malattie sono la conseguenza dei peccati. Chi l'avrà capito, avrà fatto metà strada verso la guarigione.
Le foto non riportano le immagini delle persone in questione